Silvio Oliboni

NOTE PERSONALI dell'ARTISTA

Nota autobiografica sulla Poetica pittorica [Tione di Trento, intorno agli anni '50]

    Da giovane ho sempre preferito il colore al disegno. Il perchè lo preferisco non saprei come spiegarlo, ma gradatamente è penetrato in me, e non posso ora più che mai staccarmene senza rincrescimento. I quattro anni di dolorosa rinuncia sono stati di grande aiuto alla ripresa che feci più tardi con vera devozione.
    [Penso] Alla mia prima mostra che feci all'Internazionale [Interregionale] di Firenze nel 1930 dove [ebbi] la critica e il pubblico, in mio favore, forse anche troppo; tanto che credetti di aver trovata la via da seguire; ma mi accorsi più tardi che non era quella. Sentivo di dover cambiare abolendo tutte le regole del disegno che a scuola ci avevano amorosamente insegnate, servendosi del vero come oggetto non come soggetto; trasformarlo deformandolo a maniera propria, unire i colori anche i meno pensati.
    Tutto ciò ha colmato un intimo mio fin'ora sconosciuto a me stesso. Il ragionare per l'uomo è indubbiamente una delle più alte possibilità, ma non è la più grande, abbiamo perciò bisogno di qualcos'altro che è sì inesprimibile, ma non per questo meno esigente nell'esternarsi, è un sentimento soffocato in noi che vuole ad ogni costo venire in luce.
    Ma da quel lontano 1930 ad oggi ho cercato sempre e interamente di esprimerlo e quando chiuso in me ho capito che l'oggetto di dipingere non è necessario che sia bello in sè, ma ch'io sappia dire qualcosa di questo. Inoltre a ciò, mi sono staccato dalla vecchia tavolozza dai colori forti e a macchia per passare nel tono più pacato e sensibile come ho voluto dimostrare nel mio ultimo lavoro. "La Lettura" concepita ed espressa in una forma nuova, che non segue la via di altri Artisti, ma la sento solamente e totalmente mia! Che piaccia o meno è questione che riguarda il pubblico; per me l'interessante è di essermi aperta una via verso più vasto orizzonte.



   Pregunta a la pintura
   
   Los suspiros son aire
   Y van al aire.
   Las lagrimas son agua
   y van al mar.
   Dime my Hermosa,
   si también el amor me olvida,
   ¿ sàbes tu a donde me iré
   y que serà de mi ?

Silvio Oliboni
[Toledo, primavera del 1974]
Variazioni su un tema andaluso